Gabriele ha ventinove anni e per tutta la sua vita è stato a Torraccia, la zona nuova di San Basilio. Cresciuto tra i due bar che animano questo quartiere prevalentemente residenziale, lui e i suoi amici trovavano come unico sfogo il calcio, qualche partita a biliardino e carte. Quel vincolo immaginario che ti lascia come eternamente ancorato alla periferia, se lo porta ancora dentro quando parla con persone che vengono dal centro e hanno avuto esperienze totalmente opposte alle sue, nonostante siano cresciuti sotto il cielo della stessa città. La sua famiglia, come tante a Torraccia, viene dal sud e il bisogno di andare via in cerca di un futuro migliore fa parte anche del suo presente. Quella mancanza di opportunità da cui è scappata la sua famiglia, è la stessa che Gabriele sente di vivere oggi a Torraccia, un quartiere dove, secondo lui, non c’è nulla se non «du’ bar, parrucchieri, du’ pizzerie e basta». È finito.